INSEGNARE AI PROPRI FIGLI L’AIUTO IN CASA

Una delle cose che apprezzo nella mia vita da persona adulta è il fatto che mia madre mi ha insegnato, fin da subito, ad essere d’aiuto nelle faccende domestiche.

Mi dava piccoli lavoretti da svolgere in casa semplicemente per insegnarmi a dare una mano, ha sempre pensato che fosse necessario che ognuno di noi contribuisse in questo. Sia io che i miei fratelli, crescendo, ci siamo confrontati con un aiuto sempre più importante. Per quanto mi riguarda provavo ogni volta una bella sensazione: mi sentivo necessaria, sapevo che lei sarebbe stata molto felice dell’aiuto ricevuto e ci avrebbe ricompensato molto bene.

Ovvio che ci sono stati giorni in cui non eravamo in vena di pulizie o non avevamo voglia di fare la nostra parte, ma lei ci ha sempre insegnato che la vita è così: da adulti ci sarebbe capitato spesso di dover fare cose che non avremmo voluto fare. Ci raccontava che ogni tanto nemmeno lei aveva voglia di andare al lavoro, eppure, ci andava lo stesso. Così anche noi avremmo imparato a fare il nostro dovere, allo stesso modo. In Islanda questa mentalità è abbastanza comune e la maggior parte dei miei amici viveva lo stesso.

Mi ricordo soprattutto di quando era venerdì e i miei fratelli pulivano le mensole del soggiorno..io invece stendevo e piegavo il bucato ascoltando Celine Dion! Pensarci adesso mi lascia una bellissima sensazione.

Nel momento in cui sono entrata nel mondo del lavoro mi sono accorta di quanto questi insegnamenti mi abbiano preparato ad affrontarne le sfide (e questo è avvenuto molto presto perché, come la maggior parte degli islandesi, ho iniziato a lavorare quando ero ancora una giovane teen-ager) e soprattuto ora che devo curare la mia casa, mi accorgo di essere ben preparata e propensa al meglio. Penso davvero che questa sia una cosa meravigliosa da insegnare ai nostri figli, oltre al fatto che in questo modo possono sentirsi inclusi nelle faccende domestiche ed orgogliosi del loro aiuto. Personalmente, sono certa che proseguirò così con i miei ragazzi; ho già iniziato, a piccoli passi, spiegando loro come riordinare la loro camera mettendo a posto i giocattoli dopo averli usati. E ho iniziato da poco a far riportare loro i piattini in cucina dopo il pasto: mio figlio più grande né è così orgoglioso e felice che vuole sparecchiare non solo il mio ma anche tutto il resto rimasto sul tavolo.

Un altro aspetto che credo sia ancora più importante è quello di avvicinare i nostri piccoli alla cultura del cibo, cosa che ho imparato anche vivendo qui in Italia. Ma mio padre è uno chef di professione e credo di essermi appassionata alla buona cucina proprio grazie a lui. E’ anche per questo che mi piace coinvolgere i miei bambini nella preparazione dei pasti, come ha fatto lui con noi, nonostante la loro giovane età. Il maggiore, ora, è alto e grande abbastanza per stare in piedi su uno sgabello o su una sedia accanto a me e diventa matto quando è ora di darmi una mano. Entrambi mi osservano concentrati quando la mattina sbuccio le mele per preparare il frullato: ne rubano le fette per mangiarle e spesso mettono loro i pezzi di frutta nel frullatore. A volte prepariamo insieme le uova strapazzate e Sebastian adora guardarle rompersi e mescolarle nella padella. Non aggiungo né burro né latte: solo uova, cotte in modo semplice e sano. Loro le amano; spesso aggiungo qualche fetta di avocado e le mescolo nel loro piatto. Trovo che sia una buona idea anche per i più piccoli, per farli mangiare con le mani, in autonomia. 🙂

In alcune occasioni cuciniamo anche il salmone, che è diventato uno dei loro piatti preferiti, proprio perché mi aiutano a preparalo. Con il tempo mi sono accorta di quanto questa partecipazione li renda ben disposti a mangiare tutto quello che gli offro.

I bambini sono estremamente intelligenti e propensi ad imparare tutto quello che insegniamo loro. Mi ritrovo sempre a spiegare ad entrambi tutti i passaggi, il motivo per cui scelgo una cosa piuttosto che un’altra, cosa farò nel momento successivo e così via. Spiego il perché abbiamo bisogno di mangiare, perché è importante fare attenzione ai cibi sani; racconto di quanto ci faccia sentire bene, come ci rende forti e meno a rischio di malattie. In questi giorni mio figlio più grande è molto interessato a questo tema.

Spesso è difficile far mangiare ai nostri figli ciò che vogliamo che mangino; per questo continuo a ripetere di iniziare subito con tutte le cose sane: in questo modo non conoscono altro e credetemi, stiamo facendo loro un favore enorme cercando di mantenerli puri e sani più a lungo possibile. Rendeteli partecipi in cucina, portateli con voi a fare la spesa facendogli scegliere la frutta e la verdura che desiderano assaggiare. Pensate che preparo estratti di verdure o frutta con loro e ne hanno bevuti ancor prima di compiere l’anno, semplicemente li adorano.

Spiegate sempre perché avete deciso di mangiare sano: so che non sempre funziona, varia dall’età del bambino e da quando si inizia, ma se siamo costanti nel ricordarglielo sarà lentamente assimilato dalla loro mente; magari non per adesso, certo, ma sapranno utilizzare queste informazioni più avanti, crescendo.

Ricordo ancora le parole di quella donna saggia di Porto Rico, madre di tre bei ragazzi: non avevo mai visto bambini così sani e radiosi come i suoi. Avevano la pelle luminosa e gli occhi grandi, luminosi, spalancati. Non abbiamo bisogno di dare il gelato ai nostri figli per fargli sembrare di essere come noi. Abbiamo solo bisogno di stare lì, al loro fianco; e prima di tutto, date loro il vostro tempo. Provate qualche ricetta in cucina rendendoli partecipi nella preparazione: sono sicura che alla fine avranno voglia di assaggiare quello che avete preparato e li avrete anche fatti divertire!

Love, JM

@Photo, www.mamafedona.com

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