UN GIORNO CON BARBARA E MIA

La maggior parte delle persone sogna di visitare Verona, in Italia, o di viaggiare verso la magica isola di Ibiza. E Barbara Bonner, forte, gentile donna in carriera e madre della bella Mia, ha saputo perfettamente organizzare il lavoro e la vita privata proprio tra questi due paradisi. Sono andata a trovarla l’ultima volta che sono stata ad Ibiza, la scorsa Pasqua; abbiamo avuto una bella chiacchierata che in alcuni momenti mi ha commossa e in altri fatto molto ridere, sia per il suo umorismo brillante che per il suo approccio alla vita. Ecco una parte di ciò che mi ha raccontato.

Quando sono arrivata, stavano disegnando e ascoltando una musica locale molto rilassante. Barbara mi ha detto, poi, che è una cosa che fanno spesso. Hanno cominciato dipingendo con le dita e ora Mia si è specializzata nel disegnare mostri: Barbara crede che questo sia terapeutico per lei perché sembra che la aiuti ad esprimere e a buttare fuori le emozioni. “Mia ed io abbiamo disegnato così tanto che potremmo pubblicare questa piccola collezione di mostri in un libro!”

La piccola fa un grande sorriso e sembra aver apprezzato l’idea. “Le storie di Mia” sarebbe il titolo perfetto.

Dimmi, come è stata la tua gravidanza? Come ti sei sentita?

Prima di tutto, mi sentivo veramente pronta ad avere un bambino. Ero pronta a diventare madre. E a dire la verità, ho sentito di essere incinta ancor prima di aver fatto il test. Ho saputo subito di esserlo. Sono diventata una persona completamente diversa, non solo per l’idea di diventare madre ma come se mi sentissi una donna completa, più vera. Ricordo questa gioia estrema, un piccolo essere umano che stava crescendo dentro di me. Ho dovuto scendere un po’ a compromessi con il mio corpo quasi da subito, sono cresciuta molto e ho preso 25 chili durante tutta la gravidanza.

Mi è piaciuto l’ultimo periodo in modo particolare, quando ero veramente enorme, perché mi sentivo come una dea. Anche al padre di Mia è piaciuto questo mio nuovo stato ed è stato molto positivo per l’intero processo di cambiamento del mio corpo.

Come ti sei presa cura di te durante la gravidanza?

Beh, ho fatto yoga e Pilates. Ma ho anche lavorato parecchio perché mi sono sentita molto creativa ed inoltre, vista la mia grandezza, facevo da sola gli abiti per me: volevo essere bella da vedere. Ho avuto forti nausee nei primi 5-6 mesi e con il cibo è stato complicato. Ma andavo matta per i toast e per l’acqua fredda con il limone.

E il parto? Come è stata la tua esperienza?

Beh, è stato particolarmente intenso. Nonostante io sia sempre stata una persona sportiva, praticando yoga, Pilates e rimanendo attiva per tutta la gravidanza, ho avuto qualche problema. Le acque si sono rotte, non è partito subito il travaglio ed io desideravo fortemente un parto naturale. Dopo 3 giorni di travaglio, lei stava finalmente uscendo ma nella sua discesa ha rotto il mio osso pubico e stava trascinando con sé il mio nervo femorale. Così, hanno dovuto spingerla dentro un pochino e procedere con un cesareo d’emergenza: stava iniziando ad andare in sofferenza ed io urlavo come una matta. Ero pronta a farmi tagliare la gamba solo per farla uscire. Mia stava davvero nascendo come una rock star!

Poi abbiamo dovuto trascorrere un mese in ospedale perché lei ha avuto un’infezione ed io volevo allattare: aveva bisogno di rimanere in terapia intensiva e quindi sono rimasta lì con lei, in ospedale. La mia famiglia si è preoccupata perché ad un certo punto ho rischiato la depressione post-parto, solo tre mesi prima della sua nascita avevo, infatti, iniziato a costruire la mia azienda. Così quel mese in cui siamo dovute rimanere lì, l’ospedale è diventato anche il mio ufficio; sai anche tu che l’inizio è un momento pazzesco: darle da mangiare ogni tre ore, tirare il latte, poco sonno e tutto quello che comporta la vita in ospedale. Ma in quel periodo ero davvero multitasking, facevo tutto e troppo allo stesso tempo.

Dopo un anno, però, sono crollata. Credo di aver aspettato così tanto tempo perché prima non avrei potuto farlo. È incredibile quanto sia forte l’istinto di una madre; dovevo riuscire a tenere tutto insieme. Inoltre, non riuscivo a sentire la mia gamba sinistra dopo che il mio osso pubico si era rotto e sicuramente avevo bisogno di un po’ di tempo per riprendermi. Onestamente, durante quel periodo non mi importava di perdere la gamba perché ero così felice di avere lei tra le mie braccia. E’ qui che mi sono resa conto di quanto incredibile possa essere la mente di una madre. Può soffrire, provare dolore e sacrificarsi così tanto da non accorgersene nemmeno. Ho appena superato questa fase perché ho ascoltato il mio istinto. Se ora mi chiedessi se mi interessa la mia gamba, risponderei di sì. Le donne sono incredibili. Ero così spaventata e preoccupata per lei che tutto quello che mi interessava era la sua salute.

Come hai continuato dopo tutto questo? Avete avuto qualche aiuto con Mia o nella la tua attività? 

Beh sì, ho dovuto viaggiare molto all’inizio, per il mio lavoro e Mia era sempre con me perché stavo allattando. La mia meravigliosa mamma, però, è stata al mio fianco. Mi ha accompagnata a tutti gli eventi della settimana della moda perché io dovevo esserci. Sai che creo queste enormi borse con le frange, ecco, quello che facevo era allattare dietro le mie borse.  Alcuni dei miei clienti si sono chiesti cosa fossero quegli strani suoni per poi scoprire che era Mia che stava bevendo il latte. Oh mamma, beveva moltissimo..mi sono sentita una latteria 🙂 e mia madre poi la portava a passeggiare nella sua carrozzina. E’ stato bello anche perché, grazie a tutto questo, mi sono riavvicinata alla mia mamma. Era così felice di diventare nonna ed io non ero più solo sua figlia: ero anch’io una mamma e la nostra unione stava raggiungendo un altro livello. Abbiamo sviluppato un nuovo tipo di legame. Quando diventi madre a tua volta, sviluppi una nuova comprensione di ciò che è stata la tua. Quello che ha sacrificato per i suoi figli e così via.

Per quanto tempo l’hai allattata?

Per circa 9 mesi e credo veramente che questo crei un legame molto speciale tra una mamma e il suo bambino. È molto di più di un semplice modo di dire. Ma, naturalmente, è una cosa che non tutti possono provare e non è assolutamente una vergogna non avere latte. E adesso Mia preferisce che io cucini per lei perché probabilmente porta con sé un piacevole ricordo.

Cosa ti ha ispirato nel creare la tua azienda, “Barbara Bonner Bags”?

L’eredità culturale di mia madre è qualcosa di molto interessante al riguardo ed è una bella storia che parla delle donne di questa famiglia. Mia madre era una sorta di hippie ed è probabile che tutte le borse con le frange provengano proprio dal ricordo che ho di lei e sono anche la firma del mio marchio. Mi ricordo che amavo guardarla, negli anni ’70 aveva bellissimi capelli lunghi, queste frange ed era così bella per me. Sua madre, mia nonna, era un artista del circo e guidava motocicli attraverso i cerchi di fuoco. E’ stata una delle prime donne in tutta l’Italia ad ottenere la patente (o almeno questo è ciò che mi ha detto e vorrei continuare a crederlo perché è un bel ricordo che ho di lei). Era olandese, doveva attraversare l’Italia e per continuare a guidare aveva bisogno di ottenere una licenza. Inoltre, indossava sempre i pantaloni e qui era ancora qualcosa di molto, molto raro.

Parlami un po ‘del padre di Mia.

Una delle prime cose che mi ha detto è che sarei stata una mamma meravigliosa. E questo è stato quello che inizialmente mi ha fatto innamorare di lui. È un ragazzo molto indipendente ed anch’io lo sono, quindi, nel mio caso, è un vantaggio. A dire il vero non ci sentiamo come se avessimo davvero rotto, anche se non siamo più fidanzati, perché abbiamo questa relazione come genitori di Mia e lo stiamo facendo insieme. Ibiza è un posto speciale per noi. Qui è dove ci siamo conosciuti, dove l’abbiamo concepita e nel tempo che trascorriamo qui litighiamo sempre meno. Credo che ci sia qualcosa sull’isola che ti fa venire voglia di innamorarti e di essere in pace. Qui abbiamo veramente i nostri ricordi migliori.

Così stai ora pensando di trasferirti a Ibiza?

Ebbene sì, almeno per la maggior parte dell’anno. Forse non definitivamente perché le mie borse sono prodotte in Italia e ho bisogno di essere anche lì. Chissà dove ci porterà la vita, ma l’idea per il mio marchio, per le mie borse e Mia stessa, sono tutte cose arrivate quando ero qui.

Hai sofferto per la fine della tua storia?

Sì, naturalmente ho sofferto un po’; non è mai facile affrontare la conclusione di una relazione. Ci siamo davvero concentrati per essere dei buoni genitori per Mia e abbiamo capito che saremmo stati migliori da separati.

Sembri una donna molto forte e senza paure. Hai creato le tue borse e ora sembra che tu stia costruendo un impero, un marchio di lifestyle “Barbara Bonner”. Puoi raccontarmi qualcosa riguardo ai tuoi prossimi passi?

Sto cercando di tornare ad Ibiza perché sto per inaugurare il mio primo negozio “flagship” qui sull’isola. Questo sarà il primo, ma spero che sarà il primo di molti altri. Quello che sto creando batte veramente forte nel mio cuore; la progettazione e la produzione delle mie borse. Ricordo ancora la linea che ho creato quando ero incinta. Ero molto ispirata, calma e mi sono sentita veramente libera di esprimermi. Il periodo della gravidanza è stato un momento di forte energia per il mio lavoro.

 

Vorrei augurare a Barbara tutta la fortuna possibile per le sue avventure e non vedo l’ora di vederla sbocciare e crescere. Grazie per la bella giornata che abbiamo passato insieme e spero di vedere presto sia te che Mia. Grazie per aver condiviso la tua storia con noi e con tutte le donne che sono già madri o che lo stanno diventando.

Love, JM

video e photo credits Paolo Regis

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