UNA GIORNATA CON ALESSIA, BIANCA AND ARMANDO

È un classico giovedì autunnale carico di pioggia quello in cui incontro Alessia Baldi nella sua città natale, Reggio Emilia. Madre di due bambini, Bianca di quasi 3 anni e Armando di appena tre settimane, Alessia emana la classica luce delle neo mamme: è così serena e felice. Lo capisci subito che è innamorata. Al suo compito di mamma, Alessia affianca un’altra missione, quella di rendere felici le altre donne attraverso gli abiti da sposa che disegna e che hanno trasformato la sua creatività in un autentico mestiere. Dal suo studio, cuore dell’Alessia Baldi Atelier, escono vestiti belli, semplici ed eleganti che incarnano il sogno di molte donne. Mentre ci racconta i lati migliori e quelli meno poetici della maternità, il mondo di Alessia appare autenticamente delizioso e romantico.

Ecco qui la sua storia.

Come ti senti ora che hai due figli e che l’impegno si è sdoppiato?

La vita è leggermente cambiata, devo ammetterlo. Bianca vuole giocare e chiede una certa dose di attenzione. Quando in casa siamo solo noi tre, le piace aiutarmi, per quel che può, ed è molto dolce sia con me che con Armando. Quando invece la casa si anima e magari c’è qualche ospite, allora chiama a sé tutte le attenzioni e fa di tutto per essere al centro della scena. Quando sono arrivata a casa dall’ospedale con Armando ero un po’ preoccupata perché Bianca non era mai stata abituata a dover condividere le mie attenzioni con qualcun altro e non volevo che si creassero degli squilibri. Ma bianca ha risposto benissimo alla situazione, l’ho vista interagire felice con il nuovo fratellino e ho capito che ce l’avremmo fatta senza problemi. Tutti i miei dubbi e le mie paure legate al fatto di avere due bambini e dover gestire la loro coabitazione sono svanite in un attimo e in maniera assolutamente naturale.

Quindi dividersi tra i due bambini…   

… è stato faticoso all’inizio, ma solo perché non sapevo bene come avrei affrontato la situazione. Non volevo che si generassero squilibri, ma poi mi sono resa conto molto naturalmente che: “wow, amo i miei entrambi i miei figli così tanto e in maniera così naturale”! Certo, non è sempre tutto rose e fiori. Ti faccio un esempio molto veloce. Un pomeriggio Bianca torna da scuola di cattivo umore, la giornata non è stata per niente buona e continua a piangere. Armando, stanco e affamato, fa altrettanto. Mi sono detta: “oddio, e adesso come faccio!”. Ma poi li ho presi con me e ci siamo messi tutti e tre nel lettone matrimoniale. Lì ho cominciato a leggere un libro con Bianca mentre davo da mangiare ad Armando. È andata a finire che ci siamo addormentati tutti e tre! Ma in un primo momento davvero non sapevo come sarei uscita da quella situazione!

Ti sentivi un po’ frustrata?

Non esattamente, no. Armando ha solo 3 settimane, lo capisco. Arriverà il momento in cui dovrò affrontare un po’ di frustrazione!

Immagino che al momento tu non stia lavorando.

No, al momento non sto realizzando nessun vestito e penso che sarà un processo che durerà qualche mese. Ricomincerò piano piano a prendere qualche appuntamento di lavoro, ma adesso la mia attenzione è tutta per Armando. Il periodo dell’allattamento è molto importante, ma anche molto faticoso. È fondamentale che io e lui adesso stiamo il più vicini possibile l’una all’altro.

Quali sono le differenze principali tra la tua idea di essere mamma e la realtà?

Come mamma e come esser adulto, hai chiaramente le tue priorità. Quando ero incinta di Bianca, per esempio, non mi ero resa conto, perché non avevo gli strumenti adatti, di quanto tempo mi avrebbe assorbita una volta venuta al mondo. Pensavo che avrei ripreso a lavorare al massimo un paio di mesi dopo la sua nascita, ma poi mi sono resa conto che era un’idea irrealizzabile. Devi passare la maggior parte del tuo tempo con tuo figlio. Devi prenderti cura di lui, facendogli capire che lo ami, che sarai sempre lì per lui; devi dargli delle sicurezze. Anche il passaggio dall’allattamento allo svezzamento richiede una quantità di tempo e di attenzioni che non puoi immaginare finché non ci sei. Il cibo è molto importante per la salute presente e futura dei bambini e io volevo fare tutto al meglio. All’inizio ero molto confusa perché hai a che fare con un sacco di informazioni su quello che è meglio fare o non fare, ma poi ho trovato la mia strada, ho capito come volevo procedere e le cose sono andate decisamente bene. Con Armando sarà tutto più facile. Ma certo, prima di diventare mamma non avrei mai immaginato di dover affrontare tutte queste situazioni differenti. Il mio modo di vedere le cose è molto cambiato.

Hai la sensazione, a volte, di aver perso il tempo che eri solita dedicare a te?

Sì, certo. Ma le cose cambieranno. Adesso sono piccoli e richiedono molte attenzioni. Quando cresceranno e andranno a scuola, avrò la possibilità di recuperare un po’ dei miei spazi.

Quali difficoltà hai incontrato nel bilanciare la tua vita professionale con il tuo ruolo di madre?

All’inizio, molte. Mi si spezzava il cuore all’idea di lasciare Bianca da sola per andare in ufficio, volevo stare sempre con lei. Ma piano piano le cose hanno ripreso il loro ritmo. 

Difficile, però, pensare di lavorare tutti i giorni lontano da casa per molte ore…

Assolutamente. E non a caso ho aperto l’Atelier, una realtà che posso gestire direttamente secondo i miei ritmi. In passato ho lavorato per brand quali Max Mara e Jucca e i ritmi di lavoro erano molto serrati. È stata un’ottima esperienza, ma dentro di me sapevo che non era quello che volevo per la mia vita. Ho sempre voluto una famiglia e dei figli; prendermi cura di loro, crescerli e fare la mamma. Essere presente, insomma. L’Atelier mi permette di modellare le ore e il carico di lavoro secondo le mie esigenze e quelle dei bambini. Mi permette di passare molto tempo con loro, di tornare a casa per pranzo o magari di portare Bianca con me in studio, un ambiente che lei adora.

Da quanto tempo realizzi abiti da sposa?

Da cinque anni, ormai. 

Cosa ti ha spinto a cominciare questa avventura nel mondo degli abiti da sposa?

Vedi, a me piace tutto quello che ruota intorno all’idea di matrimonio. Lavorare a contatto con una futura sposa, che solitamente è sempre così radiosa e felice all’idea di vedere il suo abito finito è uno stimolo incredibile. Realizzare abiti per un giorno così speciale è un privilegio autentico.

Devo dirti che ammiro molto le donne che si ritagliano il loro tempo di madri. È un periodo meraviglioso che una volta passato non torna più indietro. Essere una madre può essere davvero difficile ed è importante conoscere i propri figli.

Essere madre vuol dire concentrarsi su mille cose differenti. A volte è piacevole salire in macchina per andare a lavorare e godersi quei minuti di silenzio in cui ci sei solo tu; in cui puoi concentrarti esclusivamente sul tuo lavoro e su quello che hai in agenda. Certo, dopo un po’ che sono in studio mi viene subito nostalgia dei bambini, ma è normale ed è giusto che ci siano questi spazi ben definiti perché quando sei a casa devi essere mamma la cento per cento e dedicare la tue attenzioni alla famiglia.

Hai una figlia e un figlio. Vedi altri bambini nel tuo futuro?

Subito dopo la nascita di Armando, il mio compagno, Cesare, mi ha regalato un anello dicendo: “questo è per te, per i bambini arrivati e per quelli che verranno”. E io, ridendo ho risposto: “ehi, aspetta un attimo, ho appena partorito!”.

 

Hai detto che a Bianca piace stare in studio da te. La porti lì spesso mentre crei i tuoi fantastici abiti?

La porto lì molto spesso in effetti. A lei piace stare lì perché ci sono molte cose con cui giocare.

Cesare ha un lavoro piuttosto impegnativo che lo porta a viaggiare spesso.

Ogni tanto ti senti come fossi una mamma single?

È vero, Cesare lavora molto. Fortunatamente ha un partner con cui può dividersi gli impegni di lavoro e infatti in questo momento potrà stare a casa per darmi una mano con Bianca e Armando. È davvero un papà premuroso e, oltretutto, se la cava alla grande anche in cucina! Decisamente non mi posso lamentare! (ride)

Ci sono momenti in cui ti dici “sono una buona madre”; momenti in cui sei fiera di te?

Sono sempre presente. Faccio sentire loro tutto il mio affetto con baci, abbracci e carezze. Penso sia davvero fondamentale. Quando Bianca è arrabbiata o molto triste, un bell’abbraccio riesce sempre a calmarla e a sistemare le cose. Ognuno di noi, a qualunque età, ha i suoi momenti decisamente no e penso che in quei momenti ricevere un abbraccio ti faccia realizzare che non sei solo; che c’è qualcuno lì per te pronto ad aiutarti e a confortarti.

Ci sono momenti in cui ti senti un po’ isolata stando tanto tempo in casa con i bambini?

Sì certo, a volte capita. È stato piuttosto strano anche il momento in cui sono tornata dall’ospedale. Non sapevo bene cosa aspettarmi, anche se avevo voglia di scoprirlo. Io sono fortunata perché ho mia madre molto vicino, vive sopra lo studio e quindi ci vediamo spesso. Amo il mio lavoro per cui sono sempre molto felice quando sono in studio con dei clienti. 

Se qualcosa non va per il verso giusto con i bambini ti capita mai di incolparti per quello che sta succedendo?

Mi capita tutte le volte! Comincio a pensare a cosa posso aver fatto di sbagliato o al fatto di non essere brava abbastanza come madre.

Puoi farmi qualche esempio?

Certo. Quando non riesco a occuparmi, con la cura che vorrei, del cibo che preparo a Bianca o della cura che riesco a mettere, quando faccio la spesa, nella ricerca dei giusti alimenti. Oppure quando sono arrivata a casa dopo l’ospedale nel mio nuovo ruolo di madre di due bambini non ero per nulla rilassata. Armando continuava a piangere senza interruzione e per cercare di calmarlo lo tenevo sempre con me così Bianca, sentendosi trascurata, è andata da Cesare chiedendogli se poteva abbracciarla e andare a giocare assieme. Io e lei abbiamo sempre avuto un legame speciale e mi è spiaciuto che si sentisse così. I primissimi tempi con Armando sono stati i più duri perché tutto il nucleo familiare si deve assestare su nuove routine che riescano a soddisfare le esigenze di tutti. Ma se è solo un momento, poi tutto si aggiusta.

Mi sembra che Armando si trovi molto a suo agio nel baby wrap (marsupio?). Ti piace utilizzarlo?

Decisamente. Trovo sia un ottimo sistema per tenerti il bambino molto vicino durante le prime settimane, serve a calmarlo e a fargli sentire il battito del cuore. Ed è una cosa che aiuta i bambini ad addormentarsi più facilmente. Inoltre così ho entrambe le mani libere per potermi dedicare ad altro o giocare con Bianca nel frattempo.

Ci sono dei momenti in cui ti capita di perdere le staffe?

Certo. Le volte, ad esempio, in cui devo chiamare Bianca cento volte e lei mi risponde solo quando mi tocca alzare la voce; o quando le dico per 100 volte che non può fare quello che sta facendo, ma lei continua imperterrita. Mi capita di urlare, ma ovviamente subito mi sento in colpa. Ma sono convinta che sia necessaria della disciplina e in questo Cesare mi dà una grossa mano insegnando a Bianca le buona maniere: Come l’altro giorno in cui abbiamo speso una buona parte di tempo per insegnarle a dire “grazie” o “per favore”. Ci abbiamo messo un po’ a farle capire che un secco “no” a una domanda non è una risposta educata, ma alla fine Cesare ce l’ha fatta. Lui ha un ottimo ascendente su di lei e stanno molto bene insieme.

Da quanto tempo state assieme tu e Cesare?

Da 9 anni. 

Hai allattato al seno entrambi i tuo figli?

Sì, Con Bianca sono andata avanti per due anni e conto di fare lo stesso con Armando.

Bianca dorme in una stanza e in un letto tutti suoi?

No, dorme ancora con noi nel lettone tra me e Cesare. Così per il momento stiamo tutti e quattro in un’unica stanza. C’è qualcosa di estremamente intimo e piacevole nel fatto di dormire tutti nella stessa stanza. Ti dirò di più: per le prime due settimane, Armando ha dormito sul mio petto. Ma ho detto a Cesare di comprare un letto più grande per poterci dormire tutti più comodamente! (ride).

 Mi racconti chi era Alessia prima che diventasse mamma?

Ero una donna che lavorava full time, a volte persino di notte, nel mio Atelier. Cucivo e ricucivo i vestiti senza fermarmi un attimo. Oggi li creo e basta, ho una persona che li cuce al posto mio. Ma oltre al lavoro mi godevo parecchio il mio tempo libero. Uscivo spesso con gli amici per andare a cena o bere qualcosa.

Com’è cambiato, se è cambiato, il rapporto tra te e Cesare da quando ci sono i bambini?

Sì, ci sono stati degli inevitabili cambiamenti, soprattutto quando è arrivata Bianca. Un bambino ti costringe a trovare dei nuovi equilibri e all’inizio è tutt’altro che facile. Ma l’importante è stare sereni e rilassati. Ci sono talmente tante cose a cui devi pensare quando hai un figlio; cose che neanche pensavi potessero esistere. Dalle più stupide a quelle più serie, cose come i vaccini, la dieta, il tempo dedicato al sonno, ogni cosa diventa una grossa responsabilità. Come ogni genitore, Cesare ed io vogliamo fare il meglio per i nostri figli.

E come ve la cavate come genitori?

Ovviamente abbiamo i nostri alti e bassi, è invetitabile. Però abbiamo imparato a stare calmi e confrontarci molto. Facciamo parte della stessa squadra per cui il nostro obiettivo è quello di supportarci a vicenda per stare bene come famiglia.

Raccontami qualcosa a proposito della dieta dei bambini. Prepari tu tutto rigorosamente in casa?

Sì, facciamo tutto noi in casa. Per un po’ abbiamo tenuto Bianca a un regime di tipo vegano. Quando ha compiuto 14 mesi abbiamo cominciato a darle un po’ di uova e di pesce. In casa nostra non compriamo mai carne, quella è riservata alle uscite fuori a cena oppure quando si va a casa dei nonni. Un’altra cosa che non entra nel nostro menu sono i latticini.

Detto questo, cerchiamo di mantenere una grossa varietà di preparazioni. Cesare è molto bravo con la pasta e con il pesce. Io mi occupo più di verdure e cereali. Un’altra cosa che mi piace molto fare sono le zuppe di legumi molto amate anche da Bianca. Anzi, credo siano proprio il suo piatto preferito. 

E come va con i malanni di stagione?

Devo dire che Bianca non si ammala praticamente mai. Qualche volta si prende un leggero raffreddore al ambio di stagione, ma è una cosa abbastanza normale.

Pensi che la cosa sia legata al suo mangiare così sano?

Assolutamente sì. Penso che evitare carne e latticini faccia una grossa differenza in positivo. Cerco anche di tenerla lontana dagli zuccheri. Caramelle e Coca Cola sono assolutamente bandite! 

Ti capita mai di sentirti giudicata dalle persone intorno a te quando non concedi a Bianca alcuni tipi di cibo o di dolci?

Certo. Ma non mi interessa. La gente ama criticare, giudicare e fare commenti. Ho fatto le mie ricerche su cosa fosse meglio per i miei figli e so che la cosa li fa stare bene. Mi ricordo che quando siamo stati invitati alla prima festa di compleanno ero un po’ innervosita dal fatto che a Bianca venissero offerti cibi che non volevo lei mangiasse, ma per fortuna lei non ha mostrato alcun interesse verso dolci, caramelle ecc. ecc.

Parliamo un po’ di vestiti. Dove compri gli abiti per i tuoi figli?

A dirti il vero, dipende. In genere da Zara, Gap o H&M. Un altro brand che amo particolarmente è Polarn o Pyret, ma fa solo abiti per maschi.

E per quel che ti riguarda, come descriveresti il tuo stile?

Ho sempre amato il vintage e gli abiti di seconda mano, sin dai tempi in cui ho vissuto a New York. Ancora oggi mi piace scegliere dei pezzi trovati qua e là e mescolarli, per esempio, con dei capi firmati Max Mara o Cos o, ancora, H&M. Non ho un designer preferito perché dipende dalle collezioni di stagione in stagione, ma se dovessi sceglierne uno in particolare, la mia scelta cadrebbe su Luisa Beccaria.

Auguro ad Alessia e alla sua famiglia tutto il bene possibile e desidero ringraziarla con tutto il cuore per il tempo che mi ha dedicato raccontandomi la sua esperienza di madre. Ogni volta che mi confronto con altre madri, imparo sempre qualcosa di nuovo e spero che anche per voi sia lo stesso; che queste conversazioni possano essere d’ispirazione.

Se siete curiose di dare un’occhiata alle creazioni di Alessia, potete cercala su Instagram (Alessia Baldi Atelier) o cliccare sul suo sito internet (www.alessiabaldi.it).

love, JM

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